Francesco, argento mondiale nei 200 stile

Francesco Bocciardo dopo la premiazione (foto Augusto Bizzi/FINP)

Da dieci anni sulla cresta dell’onda, ai vertici del nuoto paralimpico mondiale. Era il 2015 quando Francesco Bocciardo vinceva la sua prima medaglia iridata: l’oro nei 400 stile a Glasgow. Oggi è ancora lì a lottare con i migliori al mondo e a conquistarsi un altro gradino del podio: il dodicesimo se si contano solo le gare individuali, il quattordicesimo sommando anche le staffette. A Singapore sono ancora i 200 stile libero – categoria S5 – a regalargli soddisfazioni. Non arriva il quarto titolo mondiale consecutivo, che dopo tre edizioni deve cedere al 17enne Artem Oliinyk, bensì l’argento. Sorprendente la prestazione del giovane ucraino che, al suo debutto in una competizione iridata, riscrive il nuovo record dei Campionati con il tempo di 2’23″78 e sfiora il primato mondiale (2’23″65), fatto segnare proprio da Francesco agli Europei di Dublino del 2018. La gara del nostro atleta – allenato per la Nuotatori Genovesi da Filippo Tassara e per lo staff tecnico della nazionale da Marcello Rigamonti – si svolge in progressione, come da copione, arrivando a fiaccare la resistenza dei suoi principali avversari – il russo Kirill Pulver (che gareggia con la cuffia degli atleti neutrali) e l’altro ucraino, Oleksandr Komarov – virando davanti a entrambi ai 150 metri. Ma il vantaggio di Oliinyk, che dalla corsia due ha condotto tutta la gara in testa, è ormai irrecuperabile. Francesco chiude al secondo posto in 2’27″56, davanti a Pulver (2’29″32).

L’altra finale è quella dei 100 stile libero. Francesco si qualifica con il secondo tempo (1’12″05), ma l’1’11″67 del pomeriggio non è sufficiente per agguantare il podio. L’Ucraina fa doppietta con Komarov, che si conferma campione del mondo dopo Manchester 2023 in 1’08″86, e Oliinyk (1’09″27). Subito dietro, al terzo posto, Pulver (1’09″98). Nei 50 stile libero e nei 50 dorso, disputati in apertura di programma, Francesco si ferma alle batterie chiudendo, rispettivamente, al decimo e undicesimo posto.

Nessuna chance di medaglie dalle staffette, alle quali l’Italia non ha preso parte a causa di una dimenticanza della Finp al momento delle iscrizioni. Una situazione che, analizzata a posteriori, attribuisce un ulteriore peso specifico alla forza della nazionale azzurra che vince per la quarta volta il Campionato del mondo. Nei sette giorni di gare – dal 21 al 27 settembre – l’Italia ha conquistato 46 medaglie (18 ori, 17 argenti e 11 bronzi), classificandosi davanti a Stati Uniti e Cina.

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alcune immagini dei Mondiali (foto Augusto Bizzi/FINP)

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